Abbiamo fatto una pausa, forse un po’ lunga. Una pausa però necessaria per mettere in pratica alcuni degli aspetti di cui spesso narriamo sul nostro sito. Ci siamo dedicate un tempo per riflettere ma soprattutto per crescere professionalmente e personalmente.
Abbiamo dedicato tempo alla formazione e acquisto nuovi strumenti che vanno ad arricchire la nostra “cassetta degli attrezzi”. Così possiamo pensare in maniera più ampia e condividere con voi nuove riflessioni, strategie e possibilità.
Avere il coraggio di dire a se stessi che non si può fare tutto, ma che invece è possibile rallentare e fare scelte attente anche ai nostri bisogni, è stato un passaggio importante: ci ha portate a mettere in pausa temporaneamente questo nostro spazio di condivisione di pensieri e di buone pratiche. In questo periodo di silenzio siamo state impegnate in un percorso di formazione che ha segnato un grande arricchimento e che ci ha permesso di tornare con una visione e una professionalità rinnovata e più ricca di spunti, di idee e di stimoli.
Le persone vivono di storie e questa è la nostra, la storia di questi ultimi periodi e l’abbiamo voluta condividere con voi.
Siamo tornate “sui banchi di scuola” accompagnate da molte emozioni: la curiosità di imparare cose nuove e di incontrare persone e mondi nuovi, il timore di non farcela, di non essere all’altezza, di non avere il tempo di fare tutto, la gioia di condividere un percorso con altri “avventurieri” provenienti da differenti ambiti professionali. Abbiamo messo a confronto esperienze professionali e umane differenti in una pluralità di storie.
Siamo giunte al termine di questa nostra lunga avventura, durata quattro anni, con tanta ricchezza emotiva, culturale, con nuove abilità e con la grande soddisfazione di aver raggiunto il nostro obiettivo.
Da un lato ciò che ci ha spinte a concretizzare questo nostro progetto di formazione è stato l’ascolto di una necessità legata al nostro ambiente professionale che è la scuola. In questo ambito saper utilizzare in maniera consapevole e adeguata la comunicazione e saper aver cura delle relazioni sono aspetti fondamentali. Dall’altro lato però sentivamo forte l’esigenza di stimoli nuovi, di uscire dalla nostra quotidianità per approcciarci a persone e contesti diversi e a noi ancora sconosciuti.
Quanto vi abbiamo fin qui descritto si ricollega alla convinzione che una buona formazione possa essere uno stimolo a superare momenti di staticità, che spesso portano alla noia e all’affaticamento professionale. Siamo convinte che continuare ad imparare sia un arricchimento sul piano personale e professionale che apre porte nuove a spazi progettuali.
All’inizio la staticità è spesso mantenuta da pensieri, timori e ansie: “Sarò in grado di…?”, “E se poi investo del denaro ma non raggiungo l’obiettivo?”, “Sarò ancora capace di studiare…?”. Frasi come queste appena descritte sono ostacoli che spesso impediscono il movimento. È giusto sentirle, riconoscerle e accoglierle ma poi può essere utile spostare lo sguardo e introdurre pensieri diversi. Imparare ad ascoltare le proprie necessità, cercare buone motivazioni e poi porsi tante domande sono la chiave per proseguire il cammino verso una formazione consapevole. E sì, perché le domande, quelle giuste per noi, ci aiutano a pensare e a moltiplicare le possibilità.
Odetti Viviana