La poetica dell’incontro

Biodanza: la poetica dell’incontro. Accogliere e farsi accogliere, accudire e farsi accudire, riconoscersi nell’Altr*

“ Penso sia necessario agire sulla parte sana di ciascuno,

e non sui sintomi isolati; danzare e mettere musica nei nostri movimenti;

integrare l’intelligenza con l’affettività e approfondire il nostro legame originario con la vita.”
Rolando Toro Araneda

La Biodanza è un percorso verso il benessere che ci porta in contatto con i nostri talenti, con i nostri potenziali genetici che sono le principali aspirazioni umane: la Vitalità, la Sessualità, la Creatività, l’Affettività e la Trascendenza.

La Vitalità è un concetto molto complesso, sovente confuso con la capacità di essere sempre attivi, in movimento, in realtà è di primaria importanza risvegliare l’istinto naturale di alternanza tra attività-vigilanza e riposo-recupero (MODULAZIONE),  al fine di disperdere meno le energie ed avere un contatto più profondo con se stessi, con gli altri e con tutto ciò che c’è intorno.

Attraverso la Vitalità aspiriamo alla salute, all’impeto vitale, all’allegria, all’entusiasmo ed al coraggio, sperimentando sempre più intensamente  il piacere e la gratitudine di sentirci vivi e vitali.

La Vitalità è intimamente connessa alla FLUIDITÀ e alla MODULAZIONE nel senso che la capacità di autoregolarsi, consente una fluidità dei movimenti durante le danze individuali, di coppia e di gruppo che ci permette di fluire nella vita stando nel “qui e ora” senza giudizio, con creatività e sempre maggiore leggerezza.

“Il corpo è gentile, è tenero, è voluttuoso ed intrinsecamente bello, esso possiede un’armonia meravigliosa”. (R. Toro)

….ma sembra che la specie umana se lo sia dimenticato, sottostimando i segnali di bisogno che giornalmente il corpo manda si è creata una dissociazione che nasce dall’allontanamento da se stessi e dagli altri e l’alienamento del corpo dalla mente.

Attraverso la Sessualità contattiamo il piacere di vivere, il desiderio e la possibilità di riconoscersi come sorgente di piacere.

Il piacere più intenso è quello che deriva dalla soddisfazione dei nostri desideri e bisogni, dalla sensazione di vivere con i sensi aperti  nella voluttuosità: camminare a piedi nudi su un prato, annusare un fiore, godere della vista di una persona amata o di un bel panorama, ascoltare la musica, gustare il nostro cibo preferito….questa è sessualità ed è essere ciò che siamo.

Il sentirsi bene con se stessi dà un senso di connessione alla realtà che è il punto di partenza per un’intesa profonda con l’altra persona, quando i corpi si avvicinano e le anime si uniscono: in ogni incontro, scambio di sguardi, abbraccio, accarezzamento e danza si vive questa possibilità, facendosi trasportare dalla musica e dalla magia dello scambio in luoghi fantastici e atemporali.

“La funzione creativa è l’impulso innato di esprimere la nostra sovrabbondanza.” (R. Toro)

La potenza trasformativa delle danze, della musica, dell’incontro con il gruppo va dal caos all’ordine, si manifesta come impulso di innovazione verso la realtà.

La Creatività è  la capacità di esprimere, innovare e costruire, dando massima espressione all’immaginazione e alla fantasia per creare la propria esistenza.

Tutto in Biodanza è permeato di creatività proprio perché il suo ideatore aveva come obiettivo di fare della vita un’opera d’arte ed è per questo che ogni gesto, ogni sguardo, ogni danza, ogni contatto, ogni incontro, ogni sorriso, ogni lacrima, ogni abbandono…..ogni momento della nostra vita  può divenire un atto creativo.

Sentire l’abbondanza che la vita offre, ci permette di scegliere su cosa concentrare la nostra attenzione e non disperdere energie, speranze e aspettative, creando un processo di adattamento e di integrazione decisamente creativo.

“Affettività è uno stato di affinità profonda verso gli esseri umani, capace di originare sentimenti di amore, amicizia, altruismo, maternità, paternità, solidarietà. Sentimenti opposti come l’ira, le gelosie, l’insicurezza, l’invidia possono considerarsi, indubbiamente, componenti del complesso fenomeno dell’affettività”. (R. Toro)

L’affettività è determinata da fattori genetici, fisiologici, culturali e ambientali che condizionano la nostra capacità di creare vincoli con gli altri attraverso sentimenti come l’amore, l’amicizia e l’empatia.

Accogliere e farsi accogliere, accudire e farsi accudire, riconoscersi nell’Altr*, condividere emozioni e sentimenti, sentire la fratellanza e la sorellanza consente un livello di comunicazione autentica, sincera ed intima che è fatta non solo di parole ma soprattutto di gesti affettuosi che vincolano e creano la base solida dell’affettività…..la reciprocità.

Questa la strada per accedere alla solidarietà con gli altri esseri umani, momento in cui cadono le barriere, i pregiudizi, le differenze in cui siamo fratelli e danziamo armoniosamente sul corpo di Madre Terra.

“Sapere con certezza che non siamo essere isolati, che partecipiamo al movimento unificante del Cosmo non è intellettuale è commovente e trascendente.” (R.Toro)

Attraverso la Trascendenza percepiamo il vincolo con la Natura, sentiamo di appartenere all’Universo attraverso l’espansione della nostra coscienza.

Il concetto della trascendenza è una funzione naturale dell’essere umano, una sensibilità che va  oltre al visibile, verso la ricerca del sottile, dell’intuizione, del sogno, del mistico e del “non ordinario”.

Il contatto con la Terra ci fa scoprire quanto la trascendenza sia un processo di integrazione tra noi, gli altri e la totalità Cosmica che pulsa all’unisono e ci spinge a “superare un limite” quello della nostra pelle.

Un altro aspetto che favorisce l’accesso alla trascendenza è il poter respirare liberamente in quanto attraverso il respiro risuoniamo con il Cosmo e,  più siamo aperti e integri,  più si crea una retroazione positiva che fa innalzare il livello di salute.

Marta Francia