L’intelligenza emotiva: che cos’è e come può aiutarci in tempo di distanziamento sociale – Prima parte
“Oggi è proprio la neuroscienza che sostiene la necessità di prendere molto seriamente le emozioni.
Le nuove scoperte scientifiche sono incoraggianti.
Ci assicurano che se cercheremo di aumentare l’autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare la nostra capacità di essere empatici e di curarci degli altri, di cooperare e di stabilire legami sociali -in altre parole, se presteremo attenzione in modo più sistematico all’intelligenza emotiva- potremo sperare in un futuro più sereno”.
“Intelligenza Emotiva” D. Goleman
L’intelligenza emotiva è un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le emozioni proprie e di regolarle in modo funzionale e positivo, di motivarsi, di assumere un atteggiamento empatico tanto verso sé che nelle relazioni.
Sì perché quel che definisce il nostro migliore adattamento alla realtà non è una perenne lotta fra ragione e sentimento, ma al contrario una feconda integrazione fra questi due aspetti della nostra personalità.
La pandemia da Covid-19, dentro cui ci troviamo ancora in pieno, a dispetto delle speranze e delle nostre previsioni, è stata anche un indicatore della nostra vita personale e sociale e di come va il Mondo globalmente.
La pandemia ci obbliga a stare lontani e ci dice però quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri.
Come mettere insieme questi due elementi?
Le relazioni sono come l’aria, invisibili e realissime, senza l’aria non viviamo, così anche senza relazioni non possiamo vivere e quindi il problema è capire quali sono i nuovi paradigmi relazionali.
Forse questa è una buona occasione per creare una nuova visione relazionale della vita umana e dell’organizzazione sociale, allenando ora più che mai la nostra intelligenza emotiva su temi attuali della consapevolezza delle nostre emozioni, della gestione dell’ansia, della resilienza e dell’empatia.
Nella nostra vita psicologica siamo continuamente esposti ad un flusso interno di emozioni più o meno intense e in contrasto tra loro.
Utilizzare l’intelligenza emotiva significa saper tollerare le emozioni più intense bilanciandole con le altre senza cadere preda di una tempesta emotiva travolgente. Questo non vuol dire negare o reprimere le emozioni, ma poterle riconoscere e tollerare per ripristinare uno stato interno di benessere.
L’autoregolazione è la capacità di regolare le proprie emozioni e incanalarle correttamente prima di agire e reagire alle diverse circostanze, passando attraverso la consapevolezza del proprio vissuto e dalla capacità di porvi attenzione nel presente.
Ecco perché accrescere la consapevolezza di sé è il primo passo per incrementare l’intelligenza emotiva poiché attraverso la maggiore conoscenza del proprio vissuto, delle proprie emozioni e sentimenti, è possibile imparare a rispettarli, regolarli e controllarli in modo funzionale.
Per migliorare la consapevolezza di sé è importante mettersi in discussione, porsi obiettivi, chiedersi che cosa si vuole e ci si aspetta da sé e dalle situazioni.
Altro aspetto importante dell’intelligenza emotiva è la capacità di motivarsi, ovvero di mantenere un livello di attivazione ottimale e funzionale al raggiungimento di obiettivi prefissati.
Per motivarsi è importante in primo luogo conoscere se stessi, i propri limiti e soprattutto le proprie risorse, ponendosi degli obiettivi alla propria portata, raggiungibili e semplici.
Pianificare un passo alla volta, imparando a gioire dei successi e reagire ai fallimenti con determinazione, sono buone abilità alla base dell’intelligenza emotiva perché permettono di accogliere il proprio e altrui vissuti e capacità, di rispettarlo e di agire di conseguenza.
Le tecniche di rilassamento, meditazione e di mindfulness sono utili ad accrescere la capacità di essere presenti nel “qui ed ora” e ridurre l’attivazione emotiva eccessiva, ripristinando uno stato di quiete, un monitoraggio e controllo del proprio vissuto.
Sicuramente l’empatia, comunemente conosciuta come la capacità di mettersi nei panni degli altri, comprendendo le emozioni altrui, considerandole e monitorandole, è un aspetto importante della competenza emotiva.
Accrescere le abilità empatiche attraverso il costante tentativo nel comprendere lo stato altrui, ponendo su esso la propria attenzione aumenta la propria intelligenza emotiva, permettendo di regolare il proprio agire e dare un senso anche a quel comportamento altrui apparentemente ingiusto o privo di senso.
Questo influenzerà inevitabilmente le proprie relazioni arricchendole della capacità di monitorare il proprio comportamento e adattarlo alle diverse realtà esterne e all’altro.