In silenzio per reinventarsi – L’importanza di riscoprire “l’arte del silenzio”
La vita che conduciamo ci ha tolto ogni capacità di stare in silenzio, di saper apprezzare il silenzio.
Se proviamo a fermarci e stare in ascolto ci accorgiamo che è veramente difficile trovare luoghi di silenzio.
Nelle conversazioni il silenzio ci spaventa, ci preoccupa e molti di noi si sentono in dovere di riempirlo con parole, rumori, azioni.
Eppure il silenzio è la condizione necessaria per fermarsi e centrare la propria attenzione, per riflettere, per ipotizzare soluzioni, per vagliare possibilità.
La nostra mente è abituata a viaggiare a velocità sostenute, i pensieri si rincorrono, le cose da fare e le preoccupazioni ci invadono, allo stesso tempo però non siamo più capaci di soffermarci su una sensazione positiva e di godercela a pieno, di fermarci e di stare in ascolto di come un’emozione ci fa sentire, di conservare il ricordo di quella sensazione per poterci tornare magari nei momenti di sconforto.
Corriamo ormai con tutto: pensieri, parole, azioni, emozioni e sensazioni.
Siamo una generazione “veloce” che forse deve proprio imparare a fermarsi, a riscoprire il silenzio e l’ascolto, imparare a osservare.
Questo non è semplice e molti non ne avvertono l’urgenza; sempre più persone intorno a noi si lamentano di essere infelici, non realizzati, stanchi, inadeguati, di non aver tempo per sé e per le relazioni significative.
Bisogna rieducare la nostra società al silenzio e all’ascolto.
Spesso chiediamo ai nostri alunni di stare in silenzio ma noi siamo i primi a non saper dare risposta a questa richiesta, a non essere proprio il miglior esempio in questo senso.
Pensiamo a quali possibilità di vivere il silenzio offriamo ai nostri bambini e ragazzi.
Mi permetto di dire che sono veramente molto poche.
Nel silenzio i bambini si annoiano e noi con loro.
Eppure il silenzio e lo stare in ascolto possono essere momenti veramente preziosi per scoprire se stessi, per stare in una relazione in maniera differente, per vivere attimi di creatività, per avere intuizioni.
Ma come dicevo stare in silenzio non è semplice, bisogna re-imparare.
Osservando con attenzione ci si accorge però che c’è chi ha avvertito questa necessità e così iniziano a “piovere” corsi di mindfulness e benessere, video su YouTube, libri, messaggi e molti di noi cominciano a prestare attenzione a tutto questo.
Insomma siamo una società “veloce e rumorosa” che inizia a capire che è necessario rivedere qualcosa.
Saper stare in silenzio deriva da un’educazione e un’autoeducazione costante.
Si impara giorno per giorno.
Questa strategia può rivelarsi una grande risorsa per riscoprirsi, per analizzare i pro e i contro della nostra vita, per reinventarsi.
“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, senza farti distrarre da nulla , aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta. (S. Tamaro)
Un libro per pensare: “Il dono del silenzio“