Il Sistema scuola: tanti sistemi in relazione
Il mondo della scuola è un mondo complesso, fatto di sistemi diversi che s’incontrano e a loro volta costruiscono altri sistemi.
Osservare la scuola prescindendo da questa idea non ci consentirà una visione ampia del contesto ma piuttosto una visione limitata dal nostro solo punto di vista o di osservazione.
La scuola è fatta di tanti elementi, fisici e non, in stretta connessione uno con l’altro: gli alunni, il personale, le famiglie, gli esperti che a vario titolo vi operano.
C’è poi la struttura, l’organizzazione, l’interazione con il territorio, e tanto altro ancora.
Questi sono tutti elementi che insieme contribuiscono alla costruzione e strutturazione della complessità del sistema.
Una modificazione, agita o subita da uno di essi, comporta modificazioni nell’intero sistema.
Proprio perché il sistema scuola è un sistema complesso diventa di fondamentale importanza capire che, al suo interno, gli elementi interagiscono e comunicano in base a regole e obiettivi più o meno condivisi e che questo aspetto ne definisce il funzionamento.
In questo contesto una stessa “realtà” è vista da tante inquadrature differenti e ogni elemento si interfaccia all’interno del sistema scuola con il proprio bagaglio di esperienze, conoscenze, emozioni e premesse.
Questo modo di “guardare” ci permette di entrare in contatto con il modo di vedere dell’altro e di creare strumenti per una costruzione condivisa del contesto.
Pensiamo per esempio alle tante difficoltà che incontriamo quotidianamente nella relazione insegnante/genitori.
Non sono poche!
O alle difficoltà relazionali che si creano all’interno di un team.
Iniziare a fare nostra l’idea che ognuno vede una stessa cosa in maniera diversa dalla nostra, a volte in maniera simile ma non uguale, ci porta a “sentire” che in certi momenti e contesti potrebbe essere utile spostare il nostro modo di guardare.
Non per dare “ragione” all’altro ma semplicemente per provare a inquadrare la cosa da un altro punto di osservazione e scoprire altre sfaccettature.
Si parla di indossare “occhiali sistemici” e cioè di imparare ad osservare i sistemi spostandoci, inquadrando in tanti modi differenti.
Si possono scoprire così ricchezze e difficoltà che prima non si coglievano, possibilità nuove da sperimentare.
Si può scoprire che l’altro non è solo quello “scoglio” enorme che vedo osservandolo sempre e solo dal mio punto di vista ma che è anche “altro”.
Portare questa riflessione nel sistema scuola di cui facciamo parte può essere uno strumento utile per riflettere sui vari elementi che lo compongono, per cogliere le modalità comunicative e il modo di porsi in relazione consentendoci così di intravedere vie alternative che magari potrebbero funzionare meglio.
Ma come abbiamo detto il sistema scuola è complesso e tante sono le riflessioni da fare su di esso.
Uno dei compiti fondamentali di un insegnante è di sapersi muovere agevolmente e in ascolto tra i vari sistemi.
Ma purtroppo nella nostra scuola quanto appena detto non è propriamente ciò che accade nella quotidianità.
Tanti sono i corsi di formazione che ogni anno vengono proposti all’interno delle nostre istituzioni scolastiche ma assai poche sono le esperienze formative legate alle dinamiche comunicative e agli aspetti che esse implicano.
La scarsa formazione su questo tema rinforza quell’aspetto di rigidità che spesso si incontra nel sistema scuola.
Se “il mondo” intorno a noi cambia, in quanto insegnanti che si occupano di soggetti in evoluzione, facenti parte di un sistema in evoluzione, dobbiamo necessariamente seguire l’onda per avere un terreno comune su cui costruire comunicazioni efficaci.
Ma per seguire l’onda serve senz’altro predisposizione al cambiamento ma anche tanta consapevolezza che ci aiuti a capire che il contesto in cui ci muoviamo può essere visto con molteplici lenti e che a seconda della lente che utilizziamo cogliamo particolarità differenti.