Riflessioni sulla scuola in DaD: un diverso punto di vista
Reinventare i contesti scolastici al tempo della pandemia e della DaD (Didattica a Distanza) implica una lettura che va fatta osservando questo tema da varie angolazioni e punti di vista.
La scuola sta affrontando un momento dove la richiesta di elasticità, adattabilità e capacità di reinventarsi è molto alta.
Uno spunto interessante ci viene offerto dall’articolo seguente il quale ci pone di fronte ad una riflessione puntata al contesto comunicativo del fare scuola attraverso la DaD in epoca di pandemia.
Quella che qui viene proposta è la presa in esame delle cornici in cui ci siamo mossi e in cui continuiamo a muoverci nel fare lezione a distanza.
Una presa visione che ci aiuta a riflettere anche sulle fatiche che si possono incontrare e sui diversi fattori che intervengono quando si interagisce in questa “nuova” cornice.
L’articolo inizia sulle pagine di SOS Insegnanti e continua sulle pagine dell’Istituto Change dove potrete trovare molti altri spunti di riflessione e materiali utili.
Buona lettura e buona riflessione!
Viviana Odetti
Una riflessione su comunicazione e contesto
di Mauro Doglio e Milena Sorrenti
La situazione
Uno degli effetti della pandemia è stato lo spostamento dello spazio di comunicazione sociale dall’interazione faccia a faccia all’ambiente mediatico.
Questo spostamento ha avuto una fortissima ricaduta su tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana, nei rapporti di lavoro e, in particolare, nella scuola dove, letteralmente da un giorno all’altro, la consueta struttura della didattica basata sulla presenza fisica di insegnanti e allievi nello spazio dell’edificio scolastico è cessata, e al suo posto è stata introdotta una nuova forma comunicativa basata soprattutto sull’uso di piattaforme come ZOOM o MEET, per citare due tra le più note.
I mezzi di comunicazione e le relazioni umane
Il primo aspetto che ci sembra importante mettere in luce per chiarire le conseguenze della nuova situazione che è venuta a crearsi, è che la pandemia ha reso visibile a tutti un aspetto fondamentale di cui gli studiosi dei media si erano occupati fin dagli anni sessanta del secolo scorso.
Per riprendere il concetto di Marshall McLuhan, un tempo citatissimo e oggi forse caduto un po’ nella dimenticanza: Il medium è il messaggio.
Il “messaggio” di un medium o di una tecnologia è nel mutamento di proporzioni, di ritmo o di schemi che introduce nei rapporti umani […] è il medium che controlla e plasma le proporzioni e la forma dell’associazione e dell’azione umana. (1)
Questo significa che ciò che è più importante nei mezzi di comunicazione che usiamo non è tanto cosa comunichiamo ma come.
Ogni mezzo infatti, più che trasmettere contenuti, modifica il nostro mondo relazionale e sociale.
Per chiarire meglio questo concetto possiamo dire che ogni medium determina una sorta di contesto all’interno del quale vengono compresi i messaggi trasmessi.
La teoria della comunicazione ha da tempo messo in luce chiaramente che è il contesto a determinare il senso di ciò che viene comunicato al suo interno.
Prive di contesto le parole e le azioni non hanno alcun significato.
Ciò vale non solo per la comunicazione verbale umana, ma per qualunque comunicazione, per tutti i processi mentali, per tutta la mente, compreso ciò che dice all’anemone di mare come deve crescere e all’ameba cosa deve fare il momento successivo. (2)
Per molto tempo si è pensato che l’effetto della comunicazione sulle nostre vite fosse determinato essenzialmente da ciò che veniva trasmesso, e cioè dai contenuti.
Gli studi sui media ci hanno fatto invece capire che i diversi mezzi di comunicazione rappresentano una cornice, un contesto appunto, all’interno del quale i vari messaggi trasmessi acquistano significato.
Oggi è abbastanza chiaro a tutti che una fake news pubblicata su un piccolo giornale locale non ha lo stesso effetto, e quindi non ha lo stesso significato, della stessa notizia divulgata da una rete televisiva nazionale oppure postata su facebook, dove in poche ore può essere letta da milioni di persone in diversi continenti.
Un concetto quindi che dovremmo sempre tenere presente quando ci occupiamo di questo argomento è che: le trasformazioni nel modo di trasmettere le informazioni comportano trasformazioni nel nostro modo di percepire e di definire il mondo.
Il sistema dei mezzi
Un altro aspetto utile da tenere in considerazione è legato ad un principio basilare della sistemica per cui
Ogni parte di un sistema è in rapporto tale con le parti che lo costituiscono che qualunque cambiamento in una parte causa un cambiamento in tutte le parti e in tutto il sistema (3)
I mezzi di comunicazione che utilizziamo formano un sistema, per cui qualsiasi alterazione degli elementi (l’introduzione di un nuovo mezzo o l’utilizzazione diversa di un mezzo già presente) produrrà modificazioni in tutto il sistema.
La diffusione della televisione nel secondo dopoguerra, per esempio, ha modificato il modo in cui le radio e i giornali fornivano informazione e intrattenimento.
Nel nostro caso è interessante osservare come il passaggio della didattica su piattaforme abbia amplificato l’uso di altri mezzi come il telefono e WathsApp.
Oltre il senso del luogo…
L’articolo continua al seguente indirizzo: La scuola e la didattica a distanza