Saper desiderare – Quale il tuo sogno nel cassetto? Ad ogni desiderio corrisponde una strada
Talvolta le fatiche quotidiane, gli “imprevisti sfavorevoli”, la routine, il troppo benessere ci portano a non avere nuovi desideri.
Nel dialogo con gli altri, osservando ciò che ci circonda, attraverso le altrui narrazioni o l’osservazione dei media, si coglie molto spesso l’assenza di desiderio.
Ma in fin dei conti cosa dobbiamo ancora desiderare se già abbiamo tanto, se viviamo una condizione di benessere?
Eppure quello che si coglie è un senso di insoddisfazione generale e generalizzato, l’attesa di un cambiamento inaspettato o dovuto ad eventi esterni.
Nel mondo della scuola questa sensazione si acuisce ancora di più.
Sono tanti gli insegnanti insoddisfatti, che sperano nella pensione o ad un cambiamento dovuto alla fortuna e quando, chiacchierando, si chiede “ma qual è il tuo sogno nel cassetto?”, la risposta non è così assicurata.
Ci ritroviamo in uno strano senso di offuscamento.
Dentro di noi cogliamo l’insoddisfazione, la voglia di cambiamento ma non sappiamo dove andare, non sappiamo definire con chiarezza cosa desideriamo per uscire dalla situazione.
Quello che appare evidente nella nostra società occidentale è l’abbattimento della capacità di desiderare.
Lo stato di benessere raggiunto ci ha portati ad avere desideri che si trasformano in necessità da soddisfare puntualmente subito disimparando così a puntare verso desideri più “alti”, elevati, per i quali la strada da percorrere è più lunga e faticosa.
Ma la soddisfazione del desiderio, come molti studiosi e filosofi ci insegnano, non sta tanto nel raggiungimento della meta quanto nel percorso che si realizza per raggiungerla, nelle emozioni che sperimentiamo, nel senso di euforia che accompagna il raggiungimento della meta.
La capacità di saper desiderare ci apre le porte a nuove vie, ci porta a cercare la realizzazione del desiderio e quindi a impegnarci nella ricerca di strategie per raggiungere il nostro obiettivo.
Ad ogni desiderio corrisponde una strada da percorre per poterlo realizzare, una strada interessante, che ci può insegnare molto.
Una strada che possiamo percorrere da soli o cercare compagni con cui condividerla.
Ma la cosa importante è percorrerla nella consapevolezza e nell’ascolto.
È necessario ricominciare a ritagliarci del tempo per pensare, ascoltare i nostri desideri, osare e pensare in grande, sognare un futuro diverso e poi percorrere la strada per realizzare tutto ciò vivendo pienamente ogni attimo.
E se non funziona?
Se la meta non era giusta?
L’errore è una grande fonte d’insegnamento.
È attraverso l’errore che impariamo ciò che funziona o non funziona per noi, ci aiuta ad aggiustare il tiro, a riprogrammare il percorso per poi ripartire.
Nei momenti in cui il timore che i miei sogni e desideri siano troppo grandi mi torna in mente una frase di Les Brown, che ho adottato nel tempo per farmi coraggio e che dice pressapoco così:
“Punta alla luna mal che vada ti ritroverai tra le stelle!”