Professioni d’aiuto: lo psicologo: chi è? Cosa può fare? Qual è la sua formazione?
In Italia lo Psicologo è un laureato in Psicologia (cinque anni di corso di laurea o tre più due secondo riforme recenti) che ha svolto il tirocinio di un anno, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione ed è regolarmente iscritto all’Albo della propria Provincia o Regione; a seconda invece della sua formazione universitaria e specializzazione può occuparsi di valutazione (attraverso colloqui e somministrazione di test) e sostegno, prevenzione e promozione del benessere ed è lo Psicologo Clinico; in collaborazione con aziende può occuparsi di selezione del personale, formazione e organizzazione ed è lo Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni, oppure ancora può lavorare in ambito giuridico ad esempio in caso di separazioni ed affido di figli minori o richieste di risarcimento danni (biologico / esistenziale) ed è lo Psicologo Forense.
Parte del lavoro dello psicologo si esplica attraverso l’attività di consulenza che consiste in un numero limitato di incontri con l’obiettivo di analizzare la domanda della persona, almeno di 5/6 durante i quali il colloquio è lo strumento privilegiato per identificare, spiegare, ridefinire il problema/disagio; altri colloqui, una decina, servono per individuare le possibili strade per la risoluzione del problema l’eventuale necessità di coinvolgere altre figure professionali (medico di medicina generale, neurologo, psichiatra, avvocato, professionista altro…) formulare obiettivi condivisi sulla base delle aspettative e dei dati di realtà che la persona porta.
Gli incontri tendenzialmente hanno cadenza settimanale, durata di un’ora ciascuno e sono protetti dal segreto professionale.
In alcuni casi, a seconda del tipo di problema presentato, la persona può essere indirizzata ad una psicoterapia che è un percorso più lungo e si caratterizza per la possibilità di un lavoro più profondo.
Lo Psicoterapeuta può essere uno Psicologo o un Medico che, dopo la laurea, ha conseguito una specializzazione (di solito quinquennale) in Psicoterapia e si è sottoposto a tranche di analisi personale con uno Psicoterapeuta.
La psicoterapia in senso generico può essere intesa come percorso che una persona intraprende per affrontare una condizione di sofferenza psicologica più o meno marcata attraverso le competenze dello psicoterapeuta, permette di affrontare problematiche complesse e di modificare in modo duraturo e profondo modalità d’azione che la persona durante il percorso comprende essere disfunzionali per sé e la sua vita; sebbene il progetto possa apparire ambizioso non richiede tempi infiniti così come la “tradizione” prevede.
Esistono differenti orientamenti teorici alla base della psicoterapia uno di questi è la psicoanalisi e solo il terapeuta che utilizza questo tipo di approccio può essere definito psicoanalista, termine conosciuto ai più ed utilizzato per identificare l’analisi in senso generico, riconducendolo al famoso lettino di freudiana memoria; in realtà questo è uno dei tanti modelli esistenti, ne esistono molti altri che si differenziano tra loro rispetto all’idea di funzionamento mentale della psiche umana (junghiano, adleriano, cognitivo comportamentale, sistemico relazionale, famigliare, bioenergetico…); il perno di qualsiasi psicoterapia di qualsivoglia orientamento è la relazione che si stabilisce tra il terapeuta ed il Paziente garantita (anche) dal segreto professionale e dal setting terapeutico.
A questo proposito è buona norma ricordare che gli utenti, a garanzia di serietà e professionalità possono consultare l’Ordine Professionale al quale lo Psicologo e/o lo Psicoterapeuta cui hanno deciso di affidarsi deve essere iscritto per esercitare la professione.